Archivi del mese: giugno 2010

Intervista a Vincenzo Federici

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Vincenzo Federici nasce a Napoli l’ 8 Ottobre 1986, già da piccolo scopre e coltiva la passione per il disegno e in particolare per il fumetto. Studia e si diploma al Liceo Artistico Statale di Napoli, in seguito, dopo l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, inizia a dedicarsi alla ricerca di un lavoro come fumettista più assiduamente.
Partecipa a diversi concorsi e fiere dedicate al fumetto, dove entra in contatto con autori e disegnatori già attivi nel settore. Nel 2007 inizia la collaborazione con la casa editrice Axaleon Entertaintment, fino al Maggio del 2008. In seguito da Giugno 2008 entra a far parte dello staff del GG Studio, per il quale collabora alla creazione del fumetto The One, progettando le ambientazioni per la storia. Contemporaneamente segue anche una strada più solitaria, inviando diversi provini per case editrici italiane e estere. Attualmente, dopo essersi laureato all’ Accademia di Belle Arti di Napoli,
collabora con Federico Memola alla realizzazione di un progetto su sceneggiatura di quest’ ultimo.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

L’esperienza Nero Napoletano è stata per me molto divertente e gratificante. L’idea di poter comparire in un albo assieme ad autori di altissimo livello mi ha spinto a dare qualcosa in più ed anche a sperimentare un pò (ed è stata proprio questa la parte più divertente). Da subito il progetto mi è piaciuto e mi sono industriato per consegnare le tavole in tempo, in modo da poterle modificare all’ occorrenza. Spero solo che il risultato finale sia gradito a tutti.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

L’ operazione messa in atto da Mario Punzo è davvero una cosa straordinaria. Attualmente il panorama fumettistico italiano è devastato dallo svilupparsi di piccole case editrici che per prime non valutano il lavoro a dovere, devastato da “addetti ai lavori” che in realtà non ne capiscono molto (e talvolta anche niente), e giustificano lavori davvero pessimi etichettandoli come “Opera d’Autore”. Tutto questo vizia il gusto dei lettori e si perde di vista il giusto modo di realizzare i fumetti (in modo ecclettico si, ma sempre ponderato, non a caso). Questo crea dei conflitti intestini anche nelle piccole realtà, come quella campana, che poi tanto piccola non è come si è visto. Tutti tentano di accaparrarsi un angolo di paradiso, malaccettando la presenza di altri disegnatori, visti piuttosto come rivali che come colleghi e amici. Nero Napoletano ha permesso a questi disegnatori di confrontarsi senza contendersi nulla, un sano antagonismo dettato dalla voglia di dare il meglio senza dover necessariamente fare le scarpe agli altri. Quindi, infine, è un progetto che ha messo allo scoperto un lato positivo di questo mestiere, lato troppo spesso occultato, quello della felice collaborazione.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Attualmente non posso dire molto, ma solo che prossimamente vedrà la luce un albo disegnato da me con sceneggiatura dell’ arciproduttivo Federico Memola. Spero di fare un buon lavoro.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista a Giuseppe Liotti

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Giuseppe Liotti, nasce a Salerno nel 1978, ma vive e lavora a Roma. Laureato in scienze della comunicazione nel 2005 con una tesi sullo storyboard cinematografico, prima di approcciarsi al mondo del fumetto, lavora come storyboard artist e visualizer per produzioni cinematografiche ed agenzie pubblicitarie.
Nel 2007 l’esordio come fumettista con una storia breve comparsa nel volume collettivo Self Service (ed. Arcadia), al fianco di Bruno Brindisi, Walter Venturi e Nardo Conforti. Nello stesso anno vince la prima edizione del Prix Raymond Leblanc, che gli apre le porte della bande dessinée franco-belga.
A partire dal 2008 comincia a lavorare con l’editore belga Dargaud-Lombard, per il quale pubblica il quinto tomo della serie Les fils de la Louve scritto da Patrick Weber. Attualmente sta finendo di disegnare il primo volume di una nuova serie dal titolo Narcos (uscita prevista per l’autunno 2010) sempre per lo stesso editore.
Gli ultimi lavori come storyboard artist sono per il lungometraggio L’erede (regia Michael Zampino, in uscita nel 2010) e Terraferma, film di Emanuele Crialese attualmente in preparazione.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Quando mi è stata prospettata l’idea di partecipare alla realizzazione di un volume collettivo che raccoglieva i maggiori rappresentanti del fumetto campano, mi sono sentito ovviamente onorato di affiancare il mio nome a quello di disegnatori incredibilmente bravi.
Neronapoletano è un’evidente testimonianza di quanto la Campania sia una terra particolarmente feconda di talenti.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Neronapoletano ha il grande merito di contribuire a portare il fumetto al di fuori dei soliti canali di diffusione, avvicinando lettori magari non abituali.
È un’ottima occasione per dare visibilità anche a chi, come me ad esempio, lavora per editori stranieri ed è quindi poco conosciuto in Italia. E poi è davvero interessante osservare come disegnatori anche profondamente diversi tra loro per gusti e stili interpretino la stessa storia, questa è la più bella sorpresa che si ha sfogliando l’albo.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Sto disegnando una nuova serie scritta da Emmanuel Herzet edita dall’editore belga Le Lombard, che si chiamerà Narcos… il primo volume dovrebbe uscire in autunno per il mercato francese.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon

Nasce a Salerno nel 1978, vive e lavora a Roma.

Laureato in scienze della comunicazione nel 2005 con una tesi sullo storyboard cinematografico , prima di approcciarsi al mondo del fumetto, lavora come storyboard artist e visualizer per produzioni cinematografiche ed agenzie pubblicitarie.

Nel 2007 l’esordio come fumettista con una storia breve comparsa nel volume collettivo Self Service (ed Arcadia), al fianco di Bruno Brindisi, Walter Venturi e Nardo Conforti.

Nello stesso anno vince la prima edizione del Prix Raymond Leblanc, che gli apre le porte della bande dessinée franco-belga.

A partire dal 2008 comincia a lavorare con l’editore belga Dargaud-Lombard, per il quale pubblica il quinto tomo della serie “Les fils de la Louve” scritto da Patrick Weber.

Attualmente sta finendo di disegnare il primo volume di una nuova serie dal titolo “Narcos” (uscita prevista per l’autunno 2010) sempre per lo stesso editore.

Gli ultimi lavori come storyboard artist sono per il lungometraggio “L’erede” (regia Michael Zampino, in uscita nel 2010) e “Terraferma”, film di Emanuele Crialese attualmente in preparazione.

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Intervista a Giuliano Piccininno

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Giuliano Piccininno, nato a Giffoni Valle Piana, Salerno, nel 1960 è un autore di fumetto professionista di disegni.  Da oltre 25 anni lavora nell’ambito del fumetto popolare su personaggi noti o di sua creazione;  fra i primi ricordiamo Alan Ford, Masters of the Universe, Tiramolla, Prezzemolo, Arthur King, Ninja Turtles, Looney Tunes, Magic Geox.   Promotore di numerose iniziative legate alla diffusione del fumetto, vince il Premio Fumo di China come miglior autore umoristico nel 1997 per il suo personaggio Ozzy.   Attualmente disegna Dampyr per Bonelli Editore e i Bagigi per la rivista Rugby Club, produce inoltre illustrazioni per importanti campagne pubblicitarie.  Collabora periodicamente con La Gazzetta dello Sport.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Si è trattato, dal mio punto di vista, di un “atto dovuto”. La mia formazione professionale deve molto (nel bene e nel male) alla città di Napoli, dove ho studiato tanti anni fa.
Vivo lontano da quegli scenari un tempo familiari e, con il tempo, i sentimenti contrastanti si sono accresciuti; per me nessuna città al mondo è così detestabile ed affascinante allo stesso modo.
In più si prospettava una ineludibile “rimpatriata” anche sul piano umano alla quale non potevo negarmi: nello staff ho ritrovato tutto il gruppo dei disegnatori salernitani e tanti amici vecchi e nuovi (l’elenco sarebbe lungo).
Anche fra gli scrittori annoveravo altri “pards” come De Nardo e Falco con i quali avevo già lavorato, ma il caso mi ha fatto assegnare una sceneggiatura di Michele Assante del Leccese, combinazione che mi ha permesso di scoprirne la bravura.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

 Ho detto subito a Mario Punzo, che conosco dalla fine degli anni ’70, che il progetto mi sembrava una pazzia. Esistono pochi precedenti del genere e tutti con l’aspetto di un divertissement per autori finalizzato alla produzione di una specie di catalogo, una sfilata di disegnatori. Qui perlomeno abbiamo una sceneggiatura, una visione d’insieme forte, una strana follia creativa che ha fatto da collante. Credo anche che il linguaggio “popolare” adottato sia funzionale e dia espressività al racconto. Non capisco le perplessità di Arturo Picca riguardo a questa scelta stilistica; per dare coerenza (anche riguardo ai contenuti sociali e politici) il disegnatore deve mettersi al servizio della storia e renderla leggibile.
Ma certi “artisti” queste cose non le capiranno mai…
Onore al merito di chi ci ha creduto; se devo però individuare un limite nell’operazione per me è quello di non aver prospettato da subito uno sviluppo successivo dell’opera, delle edizioni all’estero, un qualche altro utilizzo multimediale della storia…secondo me molti di noi disegnatori avrebbero potuto impegnarsi di più nella realizzazione delle tavole.
Intendiamoci, nessuno ha tirato via, tutti hanno lavorato in modo molto professionale, ma pur sempre con l’idea di realizzare un “omaggio”, non di investire su di un progetto.
Sono due atteggiamenti diversi.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Disegno Dampyr per Bonelli da molti anni, nell’ultimo periodo credo di avere finalmente trovato delle soluzioni grafiche adeguate al personaggio che, ricordiamolo, ha uno staff di disegnatori davvero molto bravi. Concorrenza spietata quindi, meglio così!
Restando nel campo del fumetto, continuo la produzione dei Bagigi, personaggi di mia creazione che vengono pubblicati sulla rivista Rugby Club; lo sport ha occupato ed occupa una parte importante nella mia vita, sono molto contento di esprimere la mia passione per il rugby in forma di fumetto. Sempre di ovali si tratta!

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista a Vincenzo Lauria

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Vincenzo LauriaVincenzo Lauria, fondatore con Piccininno, De Nardo e Della Monica di Trumoon; collabora con diverse realtà: dalle edizioni Vallardi per Tiramolla al Giffoni Film Festival; da Gardaland per la rivista Prezzemolo, alla Egmon per Gaghi; passando per TV Hit, (edizioni Cioè), Topo Gigio, Editing Communications, PM Il piccolo Missionario (Nigrizia), la francese Akileos, con il volume MAAT, Animathon Canadal e Cartoon on the Bay, Raitrade e infine, dal 2002, come soggettista e sceneggiatore per il settimanale Topolino della Disney in attesa dell’ultima fatica estera con Glenat: Pandamonium.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Devo dire che è stato molto divertente, primo perché non sapere come e dove quelle due tavole che dovevo realizzare si sarebbero andate a collocare all’interno dell’intera storia mi ha ricordato un po’ quel gioco surrealista dal nome “Cadaveri squisiti”, che consisteva nel continuare una frase senza sapere cosa sarebbe venuto dopo e cosa c’era prima. Comunque è stato davvero interessante per me partecipare ad un’operazione collettiva insieme a tanti bravissimi professionisti e amici. Insomma un plauso a Mario Punzo per l’idea!

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Stimolante, divertente, interessante. Un bel colpo di coda alla situazione un po’ troppo stagnante e prevedibile del nostro panorama. In genere vedere tanti autori riuniti avviene unicamente nelle riviste e non più di tre o quattro per volta e poi in maniera autonoma, non corale come nel caso di Neronapoletano.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Attualmente attendo la pubblicazione in italiano di una storia di 64 tavole realizzata per il mercato francese, con Ecuba, Cucca e Valcic, che dovrebbe uscire con la nuova rivista I-comics. Poi sto lavorando, sempre con Ecuba e Cucca a un nuovo progetto che vedrà l’uscita nel prossimo febbraio, con la Glenat e poi tante cose ancora di cui per scaramanzia è meglio tacere.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Claudio Falco, nasce a Napoli nel 1958, di professione medico, ematologo. In passato ha collaborato alla rivista Flex e ad altre pubblicazioni della Tornado Press. Per Sergio Bonelli Editore sceneggia Dampyr, di cui ha scritto fino ad ora cinque episodi (il sesto e il settimo sono in cantiere).

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

È stata molto positiva. Prima di tutto per il piacere di condividere con tanti amici (vecchi, nuovi e nuovissimi) l’idea un po’ folle di un albo a cento e passa mani. E poi per l’opportunità di vedere come le mie sceneggiature venivano “lette” da disegnatori con sensibilità ed esperienze professionali molto diverse tra loro.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Ci voleva! Al di là del valore dell’albo (che ovviamente non spetta a me giudicare), credo che sia un bellissimo “biglietto da visita” per i tanti (e francamente non immaginavo quanti!) che in Campania operano nel fumetto a livello professionale.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

A giugno esce il primo episodio di una storia doppia di Dampyr e aspetto con ansia il giudizio dei competentissimi (ed esigentissimi) lettori della serie. Al momento Dampyr assorbe tutto il tempo che posso dedicare alla scrittura. E per il futuro vedremo… Speriamo che possa nascere qualcosa anche da Nero Napoletano. Hai visto mai?

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista ad Antonella Vicari

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Antonella Vicari, nata a Salerno, ha esordito collaborando come matitista per la Dardo su Gordon Link, è poi entrata nelllo staff delle disegnatrici di Legs Weaver per la Bonelli con cui collabora da circa dieci anni. Ha poi collaborato alla miniserie Greystorm di A.Serra, firmando l’albo n.2. Attualmente è al lavoro sull’inchiostrazione di due albi per la serie Nathan Never.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Ho partecipato all’iniziativa di Neronapoletano con entusiasmo, primo perché mi sono divertita a realizzare le tavole, poi perché fa sempre bene dare il proprio contributo affinché un pubblico vasto, come quello che legge i quotidiani, venga a conoscenza delle Graphic Novel specie di stampo nostrano.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Credo che iniziative come queste fanno bene alla Scuola di Comix di Napoli per  tutti quei ragazzi/e  che  vogliono avvicinarsi al mondo del fumetto.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolta?

Continuo a collaborare con la Sergio Bonelli Editore, sono al lavoro sull’inchiostrazione di due albi della serie Nathan Never.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista a Margherita Tramutoli

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Margherita Tramutoli nasce a Potenza il 16 settembre 1984, ma vive a Napoli, dove si laurea in Relazioni Internazionali e si diploma in Fumetto alla Scuola Italiana di Comix. Realizza illustrazioni per Unesco e Comma 22, e ha lavorato  come assistente alla colorazione su progetti di animazione e tavole a fumetti.
Nel 2005 è tra i vincitori del concorso Montimages. Attualmente, sta seguendo un percorso di tutoring di colorazione digitale con Red Whale.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Essere stata coinvolta nel progetto Nero Napoletano è stato motivo di grande entusiasmo per me: testimoniava la considerazione di coloro che hanno pensato di accostare grandi maestri del fumetto ad alcuni esordienti, tra cui me. Il
sentimento che mi ha animata nel realizzare le tavole è stato duplice: da un lato, la gioia di comparire tra nomi tanto importanti, appunto, dall’altro la tensione della consapevolezza che il minimo errore sarebbe stato tanto più evidente, tra quelle stesse pagine.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Credo che l’idea di Nero Napoletano sia molto ambiziosa, soprattutto per quanto riguarda la volontà di mettere in contatto autori che proprio per la natura del lavoro che svolgono tendono ad isolarsi, e molto spesso questo isolamento “fisico” si allarga anche alla sfera dei contatti professionali, del confronto, delle collaborazioni. Il panorama del fumetto italiano non è estraneo all’idea della “rivista-contenitore”, dalle autoproduzioni come Krakatoa, alle riviste tematiche come Blue fino alla più recente Animals; la vera novità è che, in questo caso, gli autori hanno lavorato su una storia unica, rendendola quasi “interattiva”, come in una narrazione attorno al fuoco nella quale si alternano voci diverse a continuare il racconto.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolta?

Continuerò con il tutoring di colorazione digitale con Red Whale, e nel frattempo si prospettano collaborazioni con Nicola Pesce Editore.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista ad Alessandro Nespolino

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Alessandro Nespolino, nasce a Napoli il 2 dicembre 1971 e dopo il diploma di Geometra ha frequentato per due anni La Scuola Internazionale di Comics di Roma. Nel 1994 ha iniziato a lavorare per la casa editrice Fenix di Roma, per cui ho realizzato una storia breve per la serie Demon Story e le matite del primo episodio per la serie Dagon. Dal ‘95 al ’98, ha lavorato per la casa editrice Star Comics di Perugia, sulle serie Lazarus Ledd e Morgan/La Sacra Ruota.
Dal 1997 al 2005, è stato docente del corso di fumetto della Scuola Italiana di Comix di Napoli e, per conto della Scuola, collabora anche a vari progetti ed iniziative come: le matite dell’episodio Il Sindaco del Rione Sanità per la collana Il Teatro di Eduardo a Fumetti e le matite de la vita del Beato Bartolo Longo a Fumetti. Nel 2001 cura la direzione artistica della storia a fumetti Uguale, tratta da un racconto dello scrittore e giornalista Michele Serio, pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno nel mese di agosto dello stesso anno. Nel 2003 realizza 4 tavole a fumetti per la campagna a favore dell’adozione a distanza, per il Comune di Napoli (Assessorato all’Educazione ed alle Relazioni Internazionali). Dal 2003 al 2005 realizza vignette umoristiche, tratte dalle battute del comico napoletano Simone Schettino, pubblicate dalla G.I.-Grafitalica, nel periodo natalizio, sulla collana Cd-vertiamo.
Dal 2000 lavora per la casa editrice Sergio Bonelli Editore di Milano, su varie testate come: Nick Raider e Magico Vento, e sulle miniserie Brad Barron e Volto Nascosto.
Attualmente sto lavorando su un episodio di Tex e su un episodio della nuova miniserie di Gianfranco Manfredi. Nel 2009 ho pubblicato per la casa editrice francese Soleil, l’albo Ed Gein per la collana Dossier Serial Killer.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

L’idea di Neronapoletano mi è piaciuta da subito. In più di un’occasione mi sono trovato a parlare con appassionati e colleghi campani, di come, per quanto non siamo in pochi come napoletani a disegnare per varie testate e case editrici, in Italia e all’estero, non si è mai parlato di una scuola napoletana del fumetto, o fatto riferimento a questo fermento partenopeo di “fumettari”.
Puoi quindi immaginare come, quando Mario Punzo, uno degli ideatori di NN, mi parlò di questo progetto, ne fui subito entusiasta.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Sicuramente è stata un’operazione coraggiosa. Sia dal punto di vista dei testi, trattando un argomento scottante e drammatico come la camorra, e sia dal punto di vista grafico, avendo messo insieme 50 disegnatori, tra autori affermati, esordienti e aspiranti di buone speranze, con stili e percorsi lavorativi, a volte simili ma spesso anche molto differenti tra loro.
E non ci dimentichiamo anche la decina di sceneggiatori coinvolti,  per cui credo che NN sia stato un progetto importante, ma difficilmente ripetibile. Non escludo che altre operazioni potrebbero essere pensate, ma di certo basate su altre caratteristiche.
Ormai da anni i giornali escono con allegati degli albi a fumetti, ma solitamente si tratta di ristampe di storie già pubblicate da altri editori, mentre con NN si è trattato di una storia totalmente inedita. Credo quindi, che la possibilità di creare altre iniziative del genere, dipenderà dalla risposta del pubblico e dalle intenzioni dell’editore o di futuri editori, disposti a confrontarsi col fumetto e le graphic-novel autoprodotte.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Io sono un disegnatore della Sergio Bonelli Editore e subito dopo NN ho semplicemente ripreso ciò su cui già stavo lavorando. Attualmente sono alle prese con una storia di Tex e sul secondo episodio di una nuova miniserie della Bonelli, scritta da Gianfranco Manfredi. E parlando di progetti futuri, non escludo di riprendere, anche se non nell’immediato, i rapporti con il mercato del fumetto francese, dopo l’esperienza dell’anno scorso con la Soleil.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista a Italo Mattone

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Italo Mattone, Dopo aver conseguito nel 2002 il diploma in violino presso il Conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara ed aver sostenuto alcuni esami al Dams di Bologna, frequenta il corso di fumetto alla Scuola Italiana di Comix di Napoli. I suoi docenti sono Alessandro Nespolino e Giuseppe Ricciardi. Inizia la carriera di disegnatore collaborando con L’Eura Editoriale di Roma, per la quale realizza diverse storie brevi per i settimanali Lancio Story e Skorpio, su testi di Lorenzo Bartoli e Roberto Recchioni. Per la stessa realizza poi il n. 5 della serie Detective Dante dal titolo “Le regole del gioco”, grazie al quale viene notato da Mauro Marcheseli, caporedattore in Sergio Bonelli Editore. In seguito quindi entra a far parte dello staff della serie Julia, personggio creato da Giancarlo Berardi. Nel gennaio 2009 pubblica il suo primo numero, il 124 della serie, dal titolo “Il mostro”, realizzato in coppia con Valerio Piccioni. Segue il n. 136 dal titolo “Bad Boys”.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Personalmente, Nero Napoletano, l’ho vissuto in tutte le sue fasi, da semplice idea nata da una chiacchierata all’uscita, essendo anche insegnante di fumetto alla Scuola di
Comix, e quindi in stretto contatto con Mario Punzo. Quindi, per forza di cose, non ho potuto che viverla intensamente, ma devo dire anche molto positivamente,essendo un’iniziativa nuova nel suo genere, quindi interessante, e stimolante;  facendo poi parte di un collettivo con al suo interno mostri sacri del panorama fumettistico italiano.
Interessante dal punto di vista narrativo, perchè poche volte si costruiscono trame in Italia che trattano dell’urbano, con storie crude ma realistiche, che parlano di noi e della realtà in cui ci troviamo.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Secondo me, attualmente, è un’operazione estremamente interessante, specie per, come dicevo, per l’ambientazione e i temi trattati, rari almeno per quanto riguarda il fumetto cosiddetto “popolare”.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Dopo Nero Napoletano continuerò la collaborazione con la Bonelli e, in più, c’è un nuovo progetto a cui sto lavorando ma che per il momento non vorrei ancora rivelare.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista ad Antonio Bifulco

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Antonio Bifulco, nato il 16 Ottobre 1984 in Avellino, attualmente vive e lavora in Marigliano (NA). Diplomato presso il Liceo Classico di Nola e laureato in pittura presso l’ Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2007 esordisce professionalmente come chinatore e colorista e, successivamente, come matitista, illustratore e character designer. Tra le numerose collaborazioni nell’ambito del fumetto, illustrazione e videogames figurano: Graphic Illusion Studios, Image, DC, Ka-Blam, Dark Phoenix Studios, ECV Press, Universal Studios e molti altri.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

È stato molto stimolante, dal punto di vista artistico, lavorare su Nero Napoletano. Fin dal momento in cui Mario Punzo mi ha proposto di far parte dello staff artistico del progetto mi sono sentito molto attratto dall’idea di mettere le mani (anche se sarebbe più appropriato dire ” le matite”) su un’opera di una tipologia molto diversa da quelle a cui sono abituato, vuoi per tematiche, vuoi per stile. Sono sempre stato molto attratto dalla possibilità di cimentarmi in cose nuove e dalla necessità di mettere alla prova la mia versatilità. La prima cosa è stata leggere il plot dell’intera opera cercando di inquadrare al meglio l’atmosfera, dal punto di vista puramente grafico, che meglio si sarebbe sposata al tono della trama e dei dialoghi. L’idea di condividere le tavole, i lay-out e gli schizzi di tutti gli artisti coinvolti sul sito del progetto è stata utilissima, permettendo, per quanto riguarda me almeno, di mantenermi in linea con gli altri e prendere al meglio le misure in corso d’opera. È doveroso per me citare l’aiuto apportato da Ernesto Pugliese, prodigo di consigli e severo (nella migliore delle accezioni) supervisore.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Una scommessa con un altissimo potenziale. Proporre una graphic novel scritta e disegnata da un così alto numero di autori ed artisti, cercando, al contempo, di mantenere uno stile ed una leggibilità unitaria non è un’impresa facile. Trattare una tematica così delicata, considerata da molti un argomento tabù per il panorama artistico, riuscendo a trarne un prodotto sia con un forte grado di intrattenimento (come è giusto debba essere la letteratura disegnata), sia con le radici ben piantate nella realtà dei giorni nostri è qualcosa su cui pochi avrebbero scommesso. In più, come è ben noto, proporre un prodotto nuovo e “diverso” dal solito sul mercato italiano è sempre, in ogni caso, un azzardo il cui esito è molto difficile da pronosticare.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Attualmente sono impegnato, artisticamente, su vari fronti, tutti che mi portano oltre oceano: sto realizzando una graphic novel (come character designer e matitista) con uno sceneggiatore cinematografico, un lavoro molto lungo per i miei standard, non avendo mai lavorato ad volume singolo di così tante pagine. Sono matitista e chinatore per una serie ideata da uno sceneggiatore di casa DC, una collaborazione che dura, ormai, da più di un anno che mi sta dando non poche soddisfazioni. Sono a metà corso nella realizzazione di una storia a strisce settimanali per un web-comic. Sono presente nello staff artistico di una compagnia di on-line games come concept artist ed, infine, unica nota riguardante il mercato italiano, sto collaborando con un autore di romanzi storico-fantascientifici nella realizzazione di copertine ed illustrazioni per una serie di romanzi e di una miniserie a fumetti che accompagnerà l’opera. A tutto questo si aggiungono sporadiche collaborazioni nell’ambito della pubblicità e di altri settori meno legati all’ambito del fumetto e dell’illustrazione.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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Intervista a Roberto De Angelis

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Roberto De Angelis nasce a Napoli, il 16 dicembre 1959, ma si trasferisce molto giovane a Salerno.. È qui che negli anni ’80, assieme agli amici Bruno Brindisi, Luigi Coppola e Luigi Siniscalchi da vita prima alla fanzine Trumoon e, in seguito, ad un vero e proprio studio grafico. Realizza storie per Tilt e Boy Comics e inizia una collaborazione con L’Intrepido, grazie alla quale conosce Ade Capone con il quale realizzerà Kor One. Dopo una lunga gavetta verrà notato da Antonio Serra che lo vorrà sull’allora nascente collana Nathan Never.
Da quel momento (escludendo saltuarie apparizioni su altre collane della casa editrice come Tex, Dylan Dog e Caravan) il suo nome si lega al mondo fantascientifico della nuova testata Bonelli. Dal numero 60 della serie subentra in veste di copertinista a Claudio Castellini, contribuendo a modificare l’aspetto grafico globale della serie. Se infatti i primi numeri sono caratterizzati da una rappresentazione di un futuro ancora molto influenzato dalla tradizione supereroistica e ai manga giapponesi, dopo l’abbandono di Castellini, la seria si sposta gradualmente verso una rappresentazione più realistica e cupa del mondo in cui opera il protagonista.
Recentemente ha pubblicato due albi in Francia per le edizioni Albin Michel su testo di Christian Vilà e una serie di illustrazioni a carattere esoterico per lo Scarabeo.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Con lo spirito che anima tutte le reunion. Buona parte delle persone coinvolte in questo progetto sono amici di lunga data che, per motivi di tempo e distanza geografica, frequento molto meno di quanto vorrei.
Neronapoletano nasce anche dalla volontà di censire i professionisti che operano in Campania (o che in questa regione si sono formati) e di offrire loro la possibilità di confrontarsi nell’ ambito di un progetto corale.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

Coraggiosa. Dietro Neronapoletano c’ è un gigantesco sforzo organizzativo; immagino che coordinare le tante persone coinvolte sia stato veramente complicato. Passando a
considerazioni di carattere artistico credo che Neronapoletano abbia il merito di affrontare temi e situazioni che, per la loro natura fortemente drammatica e adulta, raramente trovano spazio nel fumetto.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Neronapoletano è stato un breve intermezzo. Il rapporto continuativo che mi lega alla Bonelli non lascia molto tempo per altre cose ma con Mario non si sà mai…

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon

Roberto Roberto De Angelis nasce a Napoli, il 16 dicembre 1959, ma si trasferisce molto giovane a Salerno.. È qui che negli anni ’80, assieme agli amici Bruno Brindisi, Luigi Coppola e Luigi Siniscalchi da vita prima alla fanzine Trumoon e, in seguito, ad un vero e proprio studio grafico.
Realizza storie per
Tilt e Boy Comics ed inizia una collaborazione con L’Intrepido, grazie alla quale conosce Ade Capone con il quale realizzerà Kor One. Dopo una lunga gavetta
verrà notato da
Antonio Serra che lo vorrà sull’allora nascente collana Nathan Never.
Da quel momento (escludendo saltuarie apparizioni su altre collane della casa editrice come Tex, Dylan Dog e Caravan) il suo nome si lega al mondo fantascientifico della nuova testata
Bonelli. Dal numero 60 della serie subentra in veste di copertinista a Claudio Castellini, contribuendo a modificare l’aspetto grafico globale della serie.
Se infatti i primi numeri sono caratterizzati da una rappresentazione di un futuro ancora molto influenzato dalla tradizione supereroistica e ai manga giapponesi, dopo l’abbandono di Castellini, la seria si sposta gradualmente verso una rappresentazione più realistica e cupa del mondo in cui opera il protagonista.

Recentemente ha pubblicato due albi in Francia per le edizioni Albin Michel su testo di Christian Vilà e una serie di illustrazioni a carattere esoterico per “lo Scarabeo”

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