Intervista a Vincenzo Federici

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Vincenzo Federici nasce a Napoli l’ 8 Ottobre 1986, già da piccolo scopre e coltiva la passione per il disegno e in particolare per il fumetto. Studia e si diploma al Liceo Artistico Statale di Napoli, in seguito, dopo l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, inizia a dedicarsi alla ricerca di un lavoro come fumettista più assiduamente.
Partecipa a diversi concorsi e fiere dedicate al fumetto, dove entra in contatto con autori e disegnatori già attivi nel settore. Nel 2007 inizia la collaborazione con la casa editrice Axaleon Entertaintment, fino al Maggio del 2008. In seguito da Giugno 2008 entra a far parte dello staff del GG Studio, per il quale collabora alla creazione del fumetto The One, progettando le ambientazioni per la storia. Contemporaneamente segue anche una strada più solitaria, inviando diversi provini per case editrici italiane e estere. Attualmente, dopo essersi laureato all’ Accademia di Belle Arti di Napoli,
collabora con Federico Memola alla realizzazione di un progetto su sceneggiatura di quest’ ultimo.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

L’esperienza Nero Napoletano è stata per me molto divertente e gratificante. L’idea di poter comparire in un albo assieme ad autori di altissimo livello mi ha spinto a dare qualcosa in più ed anche a sperimentare un pò (ed è stata proprio questa la parte più divertente). Da subito il progetto mi è piaciuto e mi sono industriato per consegnare le tavole in tempo, in modo da poterle modificare all’ occorrenza. Spero solo che il risultato finale sia gradito a tutti.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

L’ operazione messa in atto da Mario Punzo è davvero una cosa straordinaria. Attualmente il panorama fumettistico italiano è devastato dallo svilupparsi di piccole case editrici che per prime non valutano il lavoro a dovere, devastato da “addetti ai lavori” che in realtà non ne capiscono molto (e talvolta anche niente), e giustificano lavori davvero pessimi etichettandoli come “Opera d’Autore”. Tutto questo vizia il gusto dei lettori e si perde di vista il giusto modo di realizzare i fumetti (in modo ecclettico si, ma sempre ponderato, non a caso). Questo crea dei conflitti intestini anche nelle piccole realtà, come quella campana, che poi tanto piccola non è come si è visto. Tutti tentano di accaparrarsi un angolo di paradiso, malaccettando la presenza di altri disegnatori, visti piuttosto come rivali che come colleghi e amici. Nero Napoletano ha permesso a questi disegnatori di confrontarsi senza contendersi nulla, un sano antagonismo dettato dalla voglia di dare il meglio senza dover necessariamente fare le scarpe agli altri. Quindi, infine, è un progetto che ha messo allo scoperto un lato positivo di questo mestiere, lato troppo spesso occultato, quello della felice collaborazione.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Attualmente non posso dire molto, ma solo che prossimamente vedrà la luce un albo disegnato da me con sceneggiatura dell’ arciproduttivo Federico Memola. Spero di fare un buon lavoro.

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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