Intervista a Giuliano Piccininno

GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO

Giuliano Piccininno, nato a Giffoni Valle Piana, Salerno, nel 1960 è un autore di fumetto professionista di disegni.  Da oltre 25 anni lavora nell’ambito del fumetto popolare su personaggi noti o di sua creazione;  fra i primi ricordiamo Alan Ford, Masters of the Universe, Tiramolla, Prezzemolo, Arthur King, Ninja Turtles, Looney Tunes, Magic Geox.   Promotore di numerose iniziative legate alla diffusione del fumetto, vince il Premio Fumo di China come miglior autore umoristico nel 1997 per il suo personaggio Ozzy.   Attualmente disegna Dampyr per Bonelli Editore e i Bagigi per la rivista Rugby Club, produce inoltre illustrazioni per importanti campagne pubblicitarie.  Collabora periodicamente con La Gazzetta dello Sport.

CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?

Si è trattato, dal mio punto di vista, di un “atto dovuto”. La mia formazione professionale deve molto (nel bene e nel male) alla città di Napoli, dove ho studiato tanti anni fa.
Vivo lontano da quegli scenari un tempo familiari e, con il tempo, i sentimenti contrastanti si sono accresciuti; per me nessuna città al mondo è così detestabile ed affascinante allo stesso modo.
In più si prospettava una ineludibile “rimpatriata” anche sul piano umano alla quale non potevo negarmi: nello staff ho ritrovato tutto il gruppo dei disegnatori salernitani e tanti amici vecchi e nuovi (l’elenco sarebbe lungo).
Anche fra gli scrittori annoveravo altri “pards” come De Nardo e Falco con i quali avevo già lavorato, ma il caso mi ha fatto assegnare una sceneggiatura di Michele Assante del Leccese, combinazione che mi ha permesso di scoprirne la bravura.

CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?

 Ho detto subito a Mario Punzo, che conosco dalla fine degli anni ’70, che il progetto mi sembrava una pazzia. Esistono pochi precedenti del genere e tutti con l’aspetto di un divertissement per autori finalizzato alla produzione di una specie di catalogo, una sfilata di disegnatori. Qui perlomeno abbiamo una sceneggiatura, una visione d’insieme forte, una strana follia creativa che ha fatto da collante. Credo anche che il linguaggio “popolare” adottato sia funzionale e dia espressività al racconto. Non capisco le perplessità di Arturo Picca riguardo a questa scelta stilistica; per dare coerenza (anche riguardo ai contenuti sociali e politici) il disegnatore deve mettersi al servizio della storia e renderla leggibile.
Ma certi “artisti” queste cose non le capiranno mai…
Onore al merito di chi ci ha creduto; se devo però individuare un limite nell’operazione per me è quello di non aver prospettato da subito uno sviluppo successivo dell’opera, delle edizioni all’estero, un qualche altro utilizzo multimediale della storia…secondo me molti di noi disegnatori avrebbero potuto impegnarsi di più nella realizzazione delle tavole.
Intendiamoci, nessuno ha tirato via, tutti hanno lavorato in modo molto professionale, ma pur sempre con l’idea di realizzare un “omaggio”, non di investire su di un progetto.
Sono due atteggiamenti diversi.

CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?

Disegno Dampyr per Bonelli da molti anni, nell’ultimo periodo credo di avere finalmente trovato delle soluzioni grafiche adeguate al personaggio che, ricordiamolo, ha uno staff di disegnatori davvero molto bravi. Concorrenza spietata quindi, meglio così!
Restando nel campo del fumetto, continuo la produzione dei Bagigi, personaggi di mia creazione che vengono pubblicati sulla rivista Rugby Club; lo sport ha occupato ed occupa una parte importante nella mia vita, sono molto contento di esprimere la mia passione per il rugby in forma di fumetto. Sempre di ovali si tratta!

Intervista a cura di Valentino Sergi per Neronapoletano/Comic-Soon
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